Food » Meat In: Cuoco e Carbone
Ho avuto la fortuna di partecipare al pranzo per la Stampa di Meatin’, nuovo ristorante in Via Timavo 25-27, Vomero che apre venerdì 21 novembre, con 50 coperti, un parcheggio vicino convenzionato, un’ottima carta dei vini ed un bel menù di carni, che la elevano dalla tradizionale steak house verso uno standard superiore ben sintetizzato in “Cuoco e Carbone”, dove il “Cuoco” è lo stellato chef Peppe Guida, e il “carbone” (e le braci) è il notissimo Weber.
Ottimo pranzo, ma soprattutto ottima esperienza.
Mangiare è un’esperienza che deve coinvolgere i 5 sensi.
Gli amici e il marito sanno quanto io sia esigente: mangio solo in locali piacevoli, scegliendo accuratamente il posto in cui sedermi, gironzolando alla ricerca dei prodotti usati per i piatti, leggendo accuratamente ogni voce del menù.
Questa sono io: mangio con la bocca , ma anche col naso, e soprattutto con gli occhi, seduta comoda e (per una volta) in rigoroso silenzio (come sanno Maria e Valentina, ma anche del gentilissimo Luciano Furia, compagni di tavola in questo pranzo).
Così, Meatin mi ha soddisfatto: è un posto bello, dai particolari curati e non banali, scelti con mano ferma dagli archietti di ADM Studio ma anche dai 3 proprietari: un bellissimo pianoforte Steinbach, la tromba di uno dei tre soci, la collezione dei dvd di Carosello, una bella macchina da scrivere…tutto allude alle passioni del buon vivere: il cinema, la musica, il buon bere e il buon cibo.
Le etichette esposte fanno venire voglia di essere provate, insieme al Nocillo de E Curti, una garanzia. I tavoli larghi fanno stare comodi, le panche sotto alle ampie vetrate stimolano il dialogo.
Le braci Weber, bellissime nelle loro forme di Design, i sacchi di carbone e i cesti con la frutta secca fanno sentire familiare un posto curato, elegante, contemporaneo. (e io se vado fuori, voglio sentirmi sì a mio agio, ma anche stare MEGLIO che a casa). I particolari si vedono anche nella scelta dei menù presentati agilmente, con le pietanze scelte con cura e i prezzi contenuti, visto che per Il primo (l’unico in carta) si spendono 10 euro e per i piatti unici di secondo massimo 18. Di questi tempi, chi ha tante passioni non sempre può permettersi tutto quello che vorrebbe. Il Meatin è invece alla portata di tutti.
Durante il pranzo, finalmente ho assaggiato l’ormai celebre Delicato Sorrentino dello chef stellato Peppe Guida (e ho deciso di ripeterlo a casa seguendo Teresa), preceduto dai saporiti salumi e dalle pregiate carni di Mario Carrabs, il maestro della carne di Gesualdo.
Ho poi avuto il piacere di mangiare 3 doldi particolari: il panettone di Francesco Guida, i biscotti alla Noci de E Curti e il celebre cioccolato Foresta di Gay Odin, che ci è stato regalato anche come ricordo della giornata, splendidamente organizzata da Donatella Bernabò Silorata e la sua DiPuntoStudio.
Oltre ad aver mangiato bene, io sono stata bene e quindi lo consiglierei a chi voglio bene.