Tv » Chiedi a papà
Venerdì va in onda la seconda puntata di “Chiedi a papà“, la nuova “creatura” di Ivan Cotroneo e Francesco Uccello. Io l’ho visto, e vi racconto perchè dovreste farlo anche voi!
- Perchè si vedono famiglie simpatiche, allegre, “vere”, lontane da stereotipi giornalistici e esagerazioni da fiction: nella prima puntata c’era una famiglia di artisti circensi e una di giornalisti. Si ribaltavano dei pregiudizi sugli artisti di strada: la mamma Valeria era plurilaureata, i figli curati e felici. I giornalisti belli e patinati raccontavano anche di liti e difficoltà. Insomma, uno spaccato eterogeneo e reale.
- Perchè è divertente: i papà imbranati, i bambini irriverenti, le battute spontanee che vengono da situazioni insolite. Un modo di sorridere e divertirsi garbato, che mette di buonumore.
- Perchè 2 donne si raccontano: in tv oggi le donne seducono o piangono, oppure, se sono politici o donne di potere, urlano e straparlano. Invece qui le mamme si raccontano, parlano, si ascoltano, danno vita ad un vero scambio.
- Perchè la docufiction è un genere poco esplorato (almeno in Rai) e che invece secondo me attualizza il racconto televisivo e lo rende più adatto all’epoca del web.
- Perchè la canzoncina della sigla entra subito in testa e mio figlio già la canta a palla (vi sparagno il link di lui che canta).
- Perchè si vedono papà felici che la mamma si rilassi: questo concetto non è poi così comune come credevo e forse in questo modo può sedimentare…
- Perchè l’hanno scritta 2 geniacci del racconto, che mi piacciono perchè vedono il mondo a colori, e mi contagiano con il loro ottimismo: quello di una società che si base su ruoli interscambiabili.