#Terradifuoco » Dal fuoco alle rose: i premi di #terradifuoco
Siamo a maggio: e #terradifuoco ha compiuto un mese.
Ci sono stati, finora, 5 produttori per altrettante settimane. Pasta, pomodori, mozzarella e conciato romano. E preso arriveranno altri: pomodori, i biscotti… prima della fine di questa fase dedicata ai produttori e l’inizio di quella dei blogger!
Agrigenus, Casa Barone, La Tramontina, Le Campestre, Pastificio dei Campi hanno aperto le porte delle aziende, hanno interagito direttamente nel gruppo. Lo hanno fatto per comunicazione e pubblicità, certo, ma soprattutto perchè credono in questa terra. Hanno incontrato i consumatori, ascoltando cosa amano cucinare e mangiare, hanno impegnato del tempo a descrivere prodotti o modalità di realizzazione.
C’è un ragazzo della mia età (Manuel Lombardi) che ci ha parlato dell’esperienza antropologica di fare il conciato romano: un formaggio che non conoscevo, un nome che trae in inganno sull’essere campano verace, una tradizione antichissima.
#terradifuoco non poteva essere tale senza l’oro rosso: il pomodoro. In Campania ci sono tante varietà di pomodoro: Casa Barone ha rappresentato i pomodori del Vesuvio, i famosi (anche iconograficamente) pomodorini del Piennolo, che sono tanto associati a Napoli da “dimorare” nei balconcini di tutti i presepi napoletani! Casa Barone ha mostrato i campi, introducendo un discorso di “terra”, oltre che di territorio. Agrigenus ha parlato dell’agro nocerino-sarnese attraverso campi e foto delle fasi di lavorazione e dell’ elaborazione dell’oro rosso di San Marzano e dell’agro nocerino-sarnese, valorizzando anche un altro prodotto dop proveniente da una terra “calda”: il fagiolo cannellino “dente di morto” di Acerra.
Al Pastificio dei Campi hanno deciso che i protagonisti della cucina dovevano essere proprio i blogger e, oltre ai cubi di pasta di Gragnano dop, ci hanno spiegato il grano tracciato e italiano e hanno deciso di dargli una vera cucina professionale e 5 invitati “eccellenti”. Questa “esperienza” raggiunge l’apice del rapporto produttore-blogger: non solo vieni a mangiare a “casa mia” ma pure a cucinare! (quella sera, se potete, invitatemi!)
Poi La Tramontina, dove ci hanno dimostrato che l’innovazione può sposarsi alla tradizione anche per la mozzarella di bufala: da un lato la scelta di produrre (anche) mozzarella senza lattosio, di scegliere packaging eco-sostenibili e insieme di valorizzare l’artigianato locale di eccellenza, come la ceramica di Vietri presente nei punti vendita così come nel premio del blogger vincitore.
Nei prossimi giorni arriveranno gli ultimi (solo in ordine di tempo) produttori, che stanno già interagendo nel gruppo, per raccontarci la loro esperienza, per darci il loro contributo.
Ma i “premi” fin qui, quali sono?
Una selezione dei propri prodotti è stata messa in palio da tutti i produttori partecipanti e potrà essere consegnata direttamente nella mani dei vincitori durante l’evento finale (o anche spediti a chi non potrà parteciparvi) ma a questa si aggiungerà la possibilità di vivere un’esperienza fuori dal comune.
Riassumendo, le esperienze sono:
- cucinare in un ambiente professionale con la possibilità di invitare al tavolo dell’assaggio (5 posti) giornalisti, chef o semplifici famigliari, per sentirsi chef nella cucina del Pastificio dei Campi
- imparare a fare il conciato romano e visionarne la lavorazione direttamente a Le Campestre, con possibilità di assaggiare la cucina dell’agriturismo in un pranzo;
- fare una passeggiata diretta nei campi vesuviani e imparare ad intrecciare il classico “piennolo” da portarsi a casa come ricordo di una giornata speciale, grazie a Casa Barone;
- cogliere e cucinare il San Marzano con un chef di fama (in questo caso Peppe D’Addio), che aiuterà i blogger a valorizzare il pomodoro san Marzano.
Ho ricapitolato premi ed esperienze per chiarezza ma sottolineando che questo non è (solo) un concorso ma un’occasione per parlare della nostra terra e di chiedere da parte di ognuno oltre che delle istitutzioni maggiore controllo e tutela per le sue risorse.
Ottimi prodotti da aziende che vivono il territorio, hanno capito che la comunicazione è importante per raggiungere meglio il consumatore ed informarlo su che cosa porteranno in tavola.
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