Io sono una giraffa, perchè ho il collo lungo e la testa sempre tra le nuvole.

Mi piace mangiare l'erba, e le foglie, per il gusto e l'odore che ha l'albero al mattino. Le foglie d'acacia, dolci e profumate, attirano le api operose, e me.

Ho la lingua più lunga di tutti gli animali: riesco ad arrotalarla e a parlare il doppio di tutti. Provo a non dire male del leone e della iena, a non invidiare le macchie più belle che ha il leopardo. Provo a non lamentarmi del caldo della Savana  e a godere del fresco vento, che soffia ogni tanto.

Io vivo sempre in branco, senza mai litigare. La compagnia dei miei simili mi piace. Un pò me li sono scelti, un pò mi sono capitati e viviamo tutti insieme. Nella stagione dell'amore mi sono trovata un compagno e poi ho aspettato lunghi mesi per avere il cucciolo. La mia famiglia mi piace, ma non mi basta: io ho bisogno del branco. E così, convivo pacificamente con coloro che amo, un'esistenza allegra e giocosa; eppure, quando proprio mi arrabbio, uccido con un unico calcio ben assestato. Io amo giocare, come se fossi piccola, e anche se sono grande i miei piccoli non se ne accorgono.

Oltre ai miei cuccioli, io amo quelli del mio branco, con lo stesso incondizionato amore con cui amo i miei, e vivo con le mie sorelle giraffe, leccandoci le ferite e facendo risaltare le macchie, rincorrendoci e difendendoci dai pericoli, provando ad amplificare le gioie.

E' per questo, caro L., che spero che tu e M. dividerete il branco, la vita e l'affetto, come già facciamo io e la tua mamma A.