Leopoldo a Napoli significa 3 cose: taralli, sfogliatelle e pasticceria. (Le du e categorie non sono collegate: ci sono ottime pasticcerie che non fanno una buona sfogliatelle e ci sono ottime sfogliatelle in posti dove non si fanno mignon. A Napoli  è nata la piccola pasticceria, o pasticceria da passeggio, che è un’arte unica: crostata e, babá, cannoli, choux: in nessuna parte d’Italia sono così belli, perfetti, golosi come nelle buone pasticcerie napoletane.)

Taralli e sfogliatelle sono poi una meraviglia tutta partenopea, che non si ritrova nemmeno fuori provincia con la stessa sapienza.

Leopoldo a Napoli c’è da sempre: da alcuni anni Leopoldo Infante, nipote del titolare, ha dato vita ai Leopoldo cafèbar: 4 sedi in 4 punti nevralgici della cittá. Spaccanapoli, il Vomero, il salotto buono di via dei Mille e infine la riapertura, ieri, dello storico punto in Via Toledo, prima di piazza Dante, antistante il cinema Modernissimo.

Una sede nuova, contraddistinta dalla cura per la comunicazione, il dettaglio, l’innovazione che ne ha decretato il successo negli ultimi anni.

Una sede storica, che mi riporta felicemente agli anni dell’universitá, quando, dopo una giornata di corsi e lezioni, correvamo al Modernissimo per la proiezione delle 17:i pomeriggi al cinema costavano 3,50 euro e nella nostra uscita con budget di 5euro, non mancava mai, dopo il film è prima del rientro a casa in metro, un tarallo. Ci potevamo permettere solo quello e una Peroni, ma ci piaceva e ci bastava: già allora la qualità è la bontà venivano prima di mode passeggere o schifezze di importazione.

Ieri sera, invece, grande festa: una torta bellissima, gelati, mignon, barattolini, caffè del nonno Leopoldo e ovviamente, bollicine e taralli.

In bocca al lupo a Leopoldo: chi decide di valorizzare cibo e tradizione, di fare qualità e cose buone a Napoli non pensa solo al profitto e all’imprenditoria personale, ma realizza anche i sogni di chi crede in questa città, ci lavora, ci vive e vuole vederla sempre al meglio.