Innamorarsi è un gioco che non tiene conto delle proporzioni.

Si “va a occhio”: un pò di sesso, un pò di ammirazione, un pò di divertimento e un pizzico di malinconia. E' come fare un purè istantaneo: in pochi minuti cambi consistenza e da polvere diventi qualcosa di commestibile, a tratti appetitoso.

Innamorarsi è una cosa che può succedere più volte: ci si innamora in base alla circostanze e alle occasioni, come in un menù stagionale. Puoi innamorarti delle melanzane d'estate e odiarle d'inverno quando sono tutte semi perchè vengono dalla serra. Ti diranno che sono sempre melanzane, ma tu sai che non è così.

Innamorarsi è uno stato di grazia che non richiede sforzo, ma ha bisogno di una buona predisposizione. Come impastare una pizza velocemente e sapere che assorbirà la tua energia.

Amarsi è tutta un'altra cosa. E' la carne che fa mia mamma, che sceglie attentamente il pezzo, e poi lo stracuoce lentamente, rigirandolo di tanto in tanto perchè sa che a noi piace tenerissimo dentro e croccante fuori. Amarsi è tagliare le carotine tutte uguali, aggiungere il marsala e sfumarlo attentamente.

Amarsi è una verdura che è buona quasi sempre, come la scarola. E' aggiustarla con passoli e pino

li

perchè è così che la mangiavi così fin da bambino. Amarsi è impegno, fatica e sacrificio: pulisci le foglie, lava con cura, cerca di supervisionare tutto il processo. Amarsi è un movimento lento e costante, un'arte raffinata, che certi proveranno e riproveranno

senza raggiungere mai.

Amarsi è provare il piacere di assaggiare il piatto che prepari da sempre e provare a modificarlo poco poco ogni tanto: una spruzzata di pepe, un'aggiunta di aromi, servirlo freddo o bollente. E' essere contenti della ripetitività, ben sapendo che nulla è proprio e sempre identico e ogni pasto è una piccola (ri)scoperta.

A chi ama può capitare di innamorarsi tante volte. Ai fortunati succede di innamorarsi comunque della stessa persona. Agli altri di innamorarsi di cose e persone diverse. In rari stati di grazia, si è innamorati e si ama allo stesso tempo un'unica persona.

Ed è in quel caso magico, che bisogna assaporare lentamente il piatto e godersi l'esperienza, con tutti i sensi, il cuore e anche col cervello.