Food » ANSENUM: Antichi Semi Nuovi Mercati

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Chi mi segue su questo blog o nella vita fuori dal web, sa cosa penso del food: non mi piacciono le foodblogger che credono di essere fashion blogger, non mi piacciono gli outfit che rubano lo spazio a ciò che ti fanno assaggiare, non mi piacciono le tette di fuori e nemmeno i cibi tolti dal tavolo e portati in giro per trovare l’inquadratura migliore.

Non li critico e riconosco che ci voglia una certa abilità, ma in ogni caso non li trovo la giusta modalità per raccontare un cibo, un prodotto, un particolare alimento. Semplicemente, li considero pubblicità e non racconto.

Così, resto un apolide: una che ancora prova a fare storytelling tradizionale.

Tutto questo per dire che questo progetto mi piace e lo trovo in linea con me, anche se probabilmente per concomitanza di impegni non riuscirò a partecipare all’incontro- a cui invito tutti-:  “ALLA SCOPERTA DEI PRODOTTI DEL PIU’ BELL’ORTO D’EUROPA: L’UVA DI SABATO” – MERCOLEDI’ 19 GIUGNO, ORE 17:30 – SALA DELLE COLONNE DELLA SS. TRINITA’ (VICO EQUENSE).

Si presenta in questa occasione il progetto ANSENUM, che è stato finanziato con i fondi psr Regione Campania 2014-2020 (tipologia d’intervento 16.5.1 “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per pratiche ambientali in corso”).

Ansenum è un progetto che ha come obiettivo finale la riduzione dell’impatto ambientale nel settore agricolo attraverso la promozione di un’agricoltura che abbia come scopo principale le produzioni di qualità e non di quantità. L’opportunità è data dal fatto che oramai la popolazione è disposta a pagare prezzi elevati per acquistare prodotti alimentari di qualità, ovvero sani, genuini, che siano espressione della tipicità “made in Italy”.
Puntare su un’agricoltura volta ad ottenere prodotti di qualità ha un duplice effetto. Primo: agricoltura di qualità significa utilizzare metodi naturali e non quelli dell’agricoltura convenzionale intensiva, con ovvia riduzione dell’impatto ambientale. Ma soprattutto un’agricoltura di qualità può essere perseguita (a differenza di quella di quantità intensiva) anche in luoghi che sono morfologicamente disagiati e su ridotte estensioni di terra in cui non è sostenibile un’agricoltura estensiva.

er quantità prodotte, la Campania detiene il primato della produzione orticola nazionale, ma è soprattutto in nome della qualità che il “più bell’orto d’Europa” oggi rivendica l’importanza della “tipicità”, che rappresenta il vero valore.
Il problema che il presente progetto intende affrontare è dato dal fatto che i contadini non utilizzano più vecchi ecotipi benchè la Campania ne sia tra i maggiori detentori. Il vastissimo patrimonio di prodotti, di sapori e di colori che caratterizza l’agricoltura campana, ne rappresenta anche la sua principale ricchezza. Tocca a noi non solo custodirlo ma anche utilizzarlo come fattore essenziale di sviluppo economico.
Puntare sulla rintracciabilità, sulla qualità e sulla tutela del prodotto “tipico”, significa garantire il mantenimento della biodiversità e del patrimonio gastronomico regionale, oltre che offrire all’economia locale una concreta occasione di rilancio.

In bocca al lupo a questo progetto bellissimo!

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