Me » Agosto (degli inizi e delle conclusioni)

lego

Ci sono pezzi di vita che si rompono e il rumore dei cocci sul pavimento mette paura.

Ci sono nubi all’orizzonte e magari dietro c’è un sole immenso e una giornata buona, ma al momento sembrano solo minacciose.

Ci sono inizi di agosto assolati e lucenti fatti di gelati e non di proteine.

Ci sono desideri caldissimi, addormentati dal ghiaccio del momento, che è simile a quando si fa male un giocatore e tu lo metti in panchina e sai che la prossima partita sarà la sua, ma ora farlo proseguire sarebbe da incoscienti, che magari si infortuna e ti salta l’intero campionato. (e vorresti tirare la punizione decisiva ma non riesci a essere il Pirlo dei momenti migliori- e infatti forse sei solo un pirla, che osserva l’arbitro fare la striscia con la bomboletta e poi passi al compagno, sperando che non sbagli, sentendo che era giusto così, perchè il tuo tiro non sarebbe andato in porta, mentre tu cerchi il goal perfetto, e vuoi che lo sia, dovesse essere contro il Macerata e non al San Paolo).

Si intravedono nuovi inizi che poi non sono altro che prosecuzioni- che la mia vita è fatta come quella legge dell’energia che “nulla crea e nulla distrugge” e sembra sempre di fare giri immensi per arrivare nei soliti punti di partenza. E non è detto che questo sia un male assoluto.

Ci sono cose da ricostruire, con la stessa pazienza e lo stesso sorriso di quando la sera raccatto le costruzioni sparse in giro per casa, infilate con tenacia in angoli remoti e so che è un lavoro inutile perchè domani saranno di nuovo in giro, ma la vita di mamma è piena di lavori ripetuti all’infinito. E alla fine la cosa che ti insegna è proprio la bellezza della ripetitività di certi gesti, anche dei più inutili e apparentemente vani, il senso del ricominciare sempre con la stessa grazie e gioia, e stanchezza, ma certi che domani sarà di nuovo meraviglioso (come la complicità assoluta delle bolle di sapone sul balcone al tramonto, che insieme guardiamo volare lontano e immaginiamo che vadano sulla Luna o su Marte, ma “noi restiamo qui, vero mamma?”" certo, amore, non abbiamo bisogno di pianeti lontani, la nostra felicità è già qui”.)

Ci sono comunque emozioni da riaccendere, che semplicemente, a 33 anni, cominci a sentire la voglia di ricominciare a prenderti spazi per te, a volere qualcosa di tuo e soltanto tuo. Qualcosa magari di inutile, un apparente spreco di energie, ma in realtà una boccata d’aria, come una lunga corsa all’alba o una nuotata fino alla boa.

C’è agosto e la voglia di renderlo un vuoto enorme in cui perderti, sapendo che dopo l’oblio arriveranno lucidi i propositi e la voglia di metterli in atto. Sperando che sia così, almeno.

C’è un mese di conclusioni, che per forza di cose diventeranno inizi. C’è un mese di pausa, di tregua, pronti a ripartire e magari anche a scrivere, di nuovo, ancora, sempre.

 

 

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