Principale » Sconforti notturni e buoni propositi del mattino

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Misurarsi un vestito comprato da poco e vedersi brutte, anzi orribili. Scoprire che con un bimbo in braccio il tacco a stiletto è troppo complicato da portare. Scorgere il primo capello bianco e i 4 kg che proprio non se ne vanno. Trovarsi cambiate, trasformate e sformate e avere paura viagra canada pharmacy di non riuscire a rientrare più nei propri abiti, in senso fisico e metaforico.

Perchè domani si chiude un ciclo: lui ha compiuto tre mesi, tra poco inizia lo svezzamento, la separazione dalla mamma. Me l’ha detto pure la pediatra stamattina: “preparati a tornare nel mondo dei grandi”. E io mi scopro impreparata, non tanto a lasciare lui, quanto a ritrovare me.

La mia quotidianità di oggi è rassicurante come la tuta che indosso la mattina quando lo porto al parco, i pranzetti che mangiamo a turno ma senza fretta, i miei riti di tranquillità, la pennichella col bimbo in braccio, l’aria profumata della notte quando lui dorme ed io mi godo il silenzio. Le telefonate e le lunghe mail, le discussioni e la famiglia. La stanchezza di accudirlo e la certezza di esserne ripagata, in ogni sorriso, in ogni sguardo languido che ci scambiamo.

E invece il mondo là fuori è un’incertezza continua, una prova costante, un percorso irto di ostacoli e difficoltà. Sarebbe più semplice restare qui nel mio nido, nel guscio caldo e confortevole in cui lo specchio non ti pugnala e la tastiera scorre veloce ma amica, senza immettere dati inutili, in cui si

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parla diretti senza panegirici, si ascolta tranquilli e senza ansie. La prima uscita “pubblica” dopo mesi di casa e caldo diventa così una prova, anziché un piacere, una notte di pianti e sconforto, la ricomparsa del senso di inadeguatezza che credevo perduto.

Poi stamattina mi sono alzata alle 5 e ho provato un altro vestito.

Ho acceso il computer e mi sono riletta il lavoro di questo mese.

Mi sono ricordata che quando voglio, io posso.

Che sono arrivata fino a qui e non è stato facile, semplice, immediato. Che ho 30 anni e sono esattamente dove vorrei essere, ma anche pronta a compiere i prossimi passi e ad andare dove voglio andare. Mi sono resa conto che sarà difficile e sicuramente lungo e intenso, ma io riuscirò a far convergere le buone cose di prima con le ottime cose di adesso, tutto quello che ho imparato con un bimbo, e quello che sapevo ed ero già prima di lui. Mi sono detta che sentirsi bene nella propria pelle è complicato, ma necessario, e che io proverò a fare pulizia dentro e fuori e a lucidarmi l’anima, e spolverare il cervello.

Sono piena di buoni propositi e rassegnata che sarà complicato attuarli, senza facili entusiasmi ma piena di vera emozione. E adesso che comincia a scaldarsi l’aria io vado, che il tempo scorre veloce, ed io non devo averne paura.

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