Tv » Storie di grandi chef

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Sul blog del famoso Luciano Pignataro si è parlato molto della Notte

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degli Chef e della cucina in tv perchè effettivamente la trasmissione ha avuto il sapore di un esperimento, non del tutto riuscito, e ha testimoniato la ricerca di una strada alternativa per parlare di cucina in tv, senza annoiare ma senza essere superficiali.

Per me, teledipendente incallita, oltre che amante della cucina, seguire tutte le trasmissioni culinarie è un obbligo e solitamente ne parlo spesso; credo di

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aver tralasciato qualche cuoco straniero, Jamie Oliver e Gordon Ramsey, le Ricette di Famiglia dell’odioso Mengacci e poco altro. Sicuramente mi mancava di parlare di questa bella trasmissione, che si distingue dalle altre e che va a proprio a inserirsi in questa ricerca di sobrietà e di “medietà”, lontano dalle casalinghe ma pure dai critici: Storie di Grandi Chef, in onda il sabato pomeriggio su La7 (che diventerebbe davvero la mia rete preferita, se solo il segnale fosse più stabile!).

Cominciamo col dire che Michela Rocco di Torre Padula è acidula, nel senso gastronomico del termine: è un pò aspra, talvolta amarognola, però fresca e nuova, così diversa dalle smielate conduttrici di cucina e insieme assai lontana da un’esperta di cucina o da una giornalista. E’ sicuramente elegante e leggiadra, anche se indiscutibilmente troppo magra per parlare di cucina (o forse è la mia invidia che parla, visto che lei sembra assaggiare tutto di gusto e dà l’impressione di una a cui piace mangiare!).

Per continuare in tema, la trasmissione è strutturata, ovvero ben costruita, tra ritratto privato e pubblico degli chef, con approfondimento nei ristoranti su sala e cucina e dai fornitori e dai produttori per le materie prime. Il ritmo è buono: serrato, ma non troppo veloce, con una bella fotografia e un buon livello di racconto che inserisce anche le inquadrature fatte con il telefonino dalla stessa conduttrice. Oltre al racconto della storia degli chef, infatti, della loro evoluzione e della loro eco sulla stampa, ci sono dei momenti “ricetta” (denominati Youchef) in cui gli chef spiegano delle preparazioni, a volte semplici, a volte più complesse, ma in ogni caso godibili, ovvero spiegate senza spocchia e con molta cura.

Il bilancio è quello di uno spazio dove la cucina diventa un incontro tra persone e culture, tradizione e professionalità e dove vantarsi un pò del made in Italy.

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