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30

Quando ero ragazzina, credevo che i 30 anni fossero un traguardo importante, mi immaginavo in carriera, sposata e persino con figli!

La realtà non è poi tanto lontana da questo e ne sono

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felice: sono riuscita a compiere diversi passi, lavoro (anche se resto precaria), ho un marito col quale vogliamo costruire una famiglia, una casa…

ma quello che non mi aspettavo, è di restare ragazzina dentro e avere ancora le stesse ansie di quando avevo 15 anni (sarò simpatica ai suoi nuovi amici? il zithromax uk vestito blu andrà bene per quella festa?combinerò mai qualcosa di buono nella vita? a mamma piacerà questo regalo? avrò preso le chiavi?). Io a 30 anni mi immaginavo sicura di me, elegante, leggiadra, scivolare sul mondo con aria da donna, di quelle con la borsa sotto al braccio, il tacco sotto al piede, il sorriso vincente.

E invece sono ancora goffa, arruffata e scapigliata, vado ancora a vedere su google dictionary se il plurale corretto sia “provincie” o “province”, nonostante la maestra Nardino in quinta elementare me ne abbia fatto fare 5 pagine. Sono ancora pasticciona, e quando mi fanno un complimento arrossisco invece di sorridere altezzosa, e quando qualcuno mi piace pure, e quando sono in imbarazzo impallidisco, e spesso cerco l’approvazione di chi amo, e devio verso le loro strade, anche quando sono convinta della mia.

Non ho ancora quel cinismo distaccato di chi non gliene frega e nemmeno più quella voglia di arrabbiarmi che avevo a 20 anni. 20 anni, sono passati solo 10 anni e mi sembrano lontanissimi. Mai come in questo momento, mi sento più vicina alla bambina e alla ragazzina che sono stata, che non alla 20enne che ha avuto per qualche anno l’illusione di avere il mondo in una mano.

Dopo tanti giorni a casa, quello che vorrei per i miei 30 anni è sentire l’odore del mare e del vento, guardare lontano con la montagna alle spalle, che mi ricorda dov’è casa mia, dov’è il mio cuore, le mie radici, chi mi ha preceduto.

Immaginavo di fare una grande festa, di andare in barca o alle terme, persino di fare un viaggio. Ma non mi manca nulla, se vicino avrò la quiete famigliare, che ora sento e anelo. Come al solito, il mio compleanno per essere perfetto dovrebbe essere come Natale: dovrei sapere che tutti sono felici, che tutti si divertono, che le riunioni vanno a buon fine, che i malati migliorano, che i soldi persi si ritrovano, che due che hanno litigato fanno pace. Vorrei vedere una grande gioia tutto intorno. Cavoli se ha ragione la mia mamma quando dice che sono megalomane!

E allora, se qualcuno passa di qua, e vuol farmi un regalo, basta che pensi a una cosa bella che ha fatto e fa con me, o anche che vorrà fare, e che col cuore mi auguri davvero che si avveri il mio desiderio più grande, anche se non gliel’ho ancora svelato.

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